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Quali sono le nuove frontiere della spiritualità contemporanea?
L’attaccamento è ancor oggi un elemento da superare?
I sistemi tradizionali di spiritualità, pur nelle loro differenze e varie sfaccettature, sia ad Oriente che in Occidente hanno centrato il loro discorso sul bisogno di superare ogni forma di attaccamento ai beni e agli oggetti del mondo.
Questa visione “negativa” della realtà in cui si trova a operare l’uomo è ben presente nelle tradizioni orientali, in cui alla base della vita e della coscienza, vengono posti i tre veleni della mente (collera, brama e offuscamento mentale) i quali determinano il samsara o mondo delle esistenze condizionate.
Anche il Cristianesimo, in Occidente, pur essendo presente in esso una differente visione circa la natura del reale (ultimamente positivo, in quanto creato da Dio), vede nell’attuale mondo e nell’attaccamento umano agli istinti il segno della caduta causata dal peccato originale dei primi esseri umani (Adamo ed Eva). Cenni negativi sulla natura delle nostre pulsioni sono contenuti d’altronde non solo nella Genesi, ma anche nei Vangeli e nelle lettere di San Paolo.
Una spiritualità che rompa con questi schemi non pone più l’attaccamento e le tendenze fondamentali dell’uomo come punti focali su cui costruire il sentiero, ma centra piuttosto il suo sguardo sulla base da cui derivano gli attaccamenti stessi: il carattere individuale dell’esistenza di tutti gli esseri.
E’ in questa individualità che nasce la rappresentazione della divisione fra “io” “tu” e il mondo, la scissione nei vari ruoli sociali e nelle differenti identità ed etichette (religiose, culturali, nazionali, ideologiche) che stanno alla base del conflitto.
Il Laboratorio di Meditazione Laica, luogo non confessionale in cui si pratica la meditazione in maniera autonoma e orizzontale, senza la presenza della figura ormai stereotipata del Maestro e del Guru, può essere una risposta a chi voglia intraprendere oggi la via della conoscenza di se stesso.