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Il confine tra Romagna e Marche non passa solo attraverso il Tavollo, corso d’acqua che separa Cattolica e Gabicce, ma anche sulla buona tavola tradizionale, dove si affrontano – per così dire – da una parte la romagnolissima piadina, dall’altra la antica e gloriosa crescia vanto dei nostri paesi del pesarese e dell’urbinate.
Crescia che si presenta in tanti modi e versioni, da quella più semplice, a quella invece “sfogliata”o addirittura all’uovo.
Ritrovare i cari sapori del tempo andato significa anche recuperare una sapienza che va irrimediabilmente perdendosi, un mondo fatto di altre cose, di un’altra lingua e… dell’immancabile crescia nostrana…
Il borgo di Stacciola di San Costanzo (PU) è ormai famoso per la sagra della crescia, ma non tutti sanno che qui si tiene anche una scuola della crescia, suddivisa in due giorni, con un corso teorico e una parte pratica. I partecipanti, oltre a conoscere la storia e gli ingredienti che rendono questo piatto così delizioso, possono imparare a cucinarla secondo l’antica tradizione, cuocendola poi nei caratteristici forni a legna del borgo.